La Campagna
Cinture di sicurezza e gravidanza
Succede con una certa frequenza che la donna in gravidanza faccia richiesta del certificato per l’esenzione dall’utilizzo della cintura di sicurezza in automobile, nella convinzione che la cintura rappresenti un intralcio o addirittura un rischio per il feto.
La motivazione più comune per non usare la cintura di sicurezza in gravidanza è infatti rappresentata dal timore di danni fetali.

Sia le ricerche che l’esperienza indicano che la gravidanza a qualunque stadio non è una ragione valida per l’esonero dalla cintura. Studi condotti su donne incinte cinturate e coinvolte in incidenti stradali non mostrano un aumento di lesioni o di morti fetali o di aborti come esito di una cintura correttamente indossata.

Secondo il codice della strada, sia il conducente che i passeggeri dei veicoli muniti di cintura di sicurezza hanno l'obbligo di utilizzarle in qualsiasi situazione di marcia.

L’eventuale esenzione per la donna incinta deve risultare da una certificazione medica rilasciata dal ginecologo curante che comprovi l'esistenza di rischi particolari conseguenti all’uso della cintura di sicurezza. Non sono ammesse discrezionalità e neanche elasticità nell’utilizzo delle cinture di sicurezza, le condizioni di rischio sono assai limitate e la loro individuazione è responsabilità del medico, che risponde personalmente per eventuali prescrizioni avventate. L'esonero può riguardare la donna incinta che normalmente viaggia come passeggero e/o la donna conducente.

Come comportarsi
Anche in gravidanza le cinture di sicurezza sono obbligatorie sempre, compresi i brevi spostamenti a basse velocità. E’ scientificamente dimostrato che, in caso di incidente, i danni per la madre e il feto sono minori quando le cinture sono allacciate.

Il feto è protetto da un "cuscino d’acqua" ed in un eventuale sinistro la cintura non crea grossi problemi, mentre invece protegge la mamma –se è seduta sul sedile anteriore- dagli urti contro il cruscotto.

Senza cintura, se si verifica un incidente stradale:
- aumenta il rischio di essere proiettati fuori dal finestrino;
- aumenta la mortalità materna in caso di gravi incidenti stradali (nota: dal 4% al 33%);
- maggiore è la probabilità di partorire nelle 48 ore successive all’incidente.


Nel caso di incidente a ridotta velocità, la persona (conducente o passeggero) può essere proiettato in avanti con una forza pari ad un peso di 3.500 kg. I possibili danni fetali sono da imputare alla brusca decelerazione, seguita dalla flessione forzata del corpo materno sopra la cinghia addominale con compressione uterina.

Una cintura di sicurezza a tre punti, correttamente indossata, è in grado di ridurre sia la mortalità materna che fetale.

Gravidanza ed air bag
La normativa attuale non si pronuncia sull’obbligatorietà o meno del disinserimento dell’air bag per la donna incinta; essendo il dispositivo relativamente recente (per lo meno rispetto alla cintura di sicurezza) non vi è ancora letteratura sperimentale sufficiente per fornire indicazioni al legislatore. Certamente una donna incinta deve prestare maggior attenzione ad una corretta posizione di seduta ed al relativo posizionamento della cintura; il posto più sicuro come passeggera resta il sedile posteriore.